Se un tempo in Cina il consumo di vino era limitato ai momenti di festa o alle occasioni particolari oggi, grazie a una sempre maggior diffusione della cultura del vino, le cose stanno lentamente cambiando. Si può desumere anche dai risultati dell’ultimo report di Canadean sul mercato cinese del vino. Secondo la società di studi di mercato, infatti, da qui al 2017 il commercio di vino in Cina dovrebbe crescere con un tasso di crescita composito annuo del 7,6% in valore e del 5,7% in volume.
Il vino fermo prende oggi in Cina il 93,5% dei consumi in valore e il 96,3% in volume: per questa categoria la crescita CARG prevista da Canadean è del 7,7% in valore e del 5,7% in volume nei prossimi cinque anni. La seconda categoria di vino per importanza è in questo mercato, naturalmente, quella degli spumanti. Questi valgono il 6,5% dei consumi in valore (3,7% in volume) e, nelle previsioni di Canadean, dovrebbero evolversi solo poco meno rispetto ai vini fermi, in particolare: +7,1% CARG in valore e +5,3% CARG in volume.
In Cina oggi è l’on-trade il principale canale di distribuzione del vino, tuttavia insieme a quello di bar e ristoranti è in crescita anche il commercio nelle enoteche, nei supermercati e negli ipermercati, nell’off-trade dunque.
Ronan Stafford, analista di Canadean e curatore della ricerca, denuncia tuttavia nel Paese un elevato rischio di contraffazione per vino e dunque la necessità di una particolare attenzione proprio nel processo di distribuzione dei prodotti.
(In merito ai recenti report di Canadean sui mercati internazionali del vino si veda qui per l’Australia, qui per la Svezia, qui per il Giappone e qui per i Paesi Bassi)
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