Anche nel 2014 sta proseguendo il riassestamento del mercato cinese intravisto nel 2013. Le importazioni di vino in bottiglia sono scese di quasi il 20% sia a volume (62 milioni di litri) che a valore (312 milioni di dollari).
Penalizzati soprattutto i francesi, che sono arrivati a perdere quasi il 30%. Ma vanno male le cose anche per gli australiani, soprattutto a volume (-20%), e gli Stati Uniti. Esenti invece i cileni, che proseguono l’arrembaggio al mercato grazie a prezzi medi aggressivi (e favoriti in questo dagli accordi commerciali siglati con Pechino), mentre Italia e Spagna stanno in una sorta di limbo: facciamo meglio noi, che pur rimanendo indietro rispetto agli spanolig vediamo almeno segnali incoraggianti sulla colonna dei prezzi medi (+5%), equivalenti a una riduzione a valore limitata al 2%, contro il 4% spagnolo.
Sul fronte spumanti, invece, le cose continuano ad andare discretamente: il mercato cresce di oltre il 30%, ma Francia (+25%) e sopprattutto Spagna (a valori raddoppiati) stanno crescendo molto meglio dell’Italia (+7%).
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