Intervenendo al sesto Congresso mondiale di lotta alla Contraffazione, il presidente del CIVC, (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne), Jean-Luc Barbier ha sottolineato quanto sia necessario implementare la tecnologia per la lotta alle sofisticazioni attraverso strumenti che consentano di identificare i falsi
Secondo l’Union des Frabicants il 65% delle bottiglie di vino di Bordeaux vendute in Cina sarebbe infatti contraffatto e recentemente la polizia di Shangai ha sequestrato più di quattromila bottiglie false etichettate come provenienti da due noti Château francesi.
Tra le soluzioni citate durante il congresso quelle che tramite i codici Qr (Quick Read Code) permettono di dotare le bottiglie di una sorta di impronta digitale. I codici Qr sono barcode bidimensionali a matrice che possono contenere fino a 4.296 caratteri alfanumerici (o 7.089 caratteri solo numerici). Leggibili attraverso i più comuni smartphone sono generalmente utilizzati per contenere il collegamento a siti internet e nel mondo del vino per rimandare ad informazioni quali le caratteristiche del vitigno, gli abbinamenti consigliati etc.
Attraverso questa tecnologia alcune società hanno però sviluppato moduli di controllo d’autenticità capaci di dotare ogni bottiglia di una sorta di impronta digitale che la identifica in modo univoco mettendo al riparo dai falsari e consentendo una verifica delle bottiglie senza doverle stappare.
FEB
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