Stabilità. E’questa la parola chiave per l’area storica di produzione del Prosecco, Conegliano Valdobbiadene, come emerge dalla presentazione dell’annuale studio sui dati economici, il Rapporto del Centro Studi Conegliano Valdobbiadene, lavoro coordinato dal Cirve. Dopo anni di vero e proprio boom, che ha visto, dal 2003 al 2011, una crescita in volume pari al 74%, raggiungendo un mercato di quasi 70 milioni di bottiglie ed un incremento in valore del +68% con un giro d’affari di oltre 420 milioni di euro, ora l’area conferma i propri numeri e consolida le posizioni.
Nell’ultimo anno l’export è cresciuto, arrivando al 42% delle vendite con oltre 28 milioni di bottiglie vendute in 80 Paesi per un valore all’origine di115 milioni di euro.
La Germania mantiene il ruolo di mercato leader guadagnando, negli ultimi 9 anni, una quota di oltre 5 milioni di bottiglie, pari a un +156,2% dei volumi, mentre in seconda posizione si trovano gli Usa.
In Italia, invece, negli ultimi nove anni la crescita in volume ha registrato un tasso medio annuo pari al 7,7%, con la Gdo passata da 6,02 a 13,02 milioni di bottiglie, segnalando un +116,1% in raffronto al 2003, come evidenziato da Giancarlo Gramatica ( IRI Simphony Group) mentre l’Ho.Re.Ca e i grossisti mantengono oltre il 50% delle vendite nazionali,.
Anche il livello dei prezzi ha registrato performance interessanti: nonostante la difficile congiuntura, le aziende sono riuscite a mantenere le posizioni e focalizzare il 63,5% dei volumi, nel segmento dei vini Premium.
Proprio incrementare il valore sarà la prossima sfida per i produttori. Arrivati alla quasi totalità della potenzialità produttiva, ora le aziende si pongono come obiettivo una migliore remunerazione della viticoltura di collina. In questo senso, la strategia introdotta con la Docg, nel 2009, si sta rivelando vincente. Per differenziare il proprio prodotto è nato il progetto Rive, vino prodotto da singoli vigneti posti nelle zone più vocate, spesso su pendenze estreme. Questo sta dando oggi i suoi frutti. I dati, infatti, confermano come il Superiore di Cartizze Docg e del Rive Docg si posizionino nelle fasce più alte, Ultrapremium per il primo, Premium e Super Premium per il Rive che, nell’ultimo anno, ha registrato un incremento di produzione del + 60,8% .
Accanto al mantenimento del valore del prodotto, per il futuro i produttori sono chiamati a rispondere a un secondo imperativo: rendere la viticoltura più sostenibile per l’ambiente. Proprio questo tema è stato al centro dell’approfondimento annuale offerto dall’incontro, grazie ai risultati presentati da Vasco Boatto, coordinatore del Centro Studi, relativi alla sensibilità delle aziende del Conegliano Valdobbiadene a questa tematica.
In questa occasione il Consorzio di Tutela ha presentato anche le ultime iniziative, prima fra tutte il Protocollo Viticolo, codice di autoregolamentazione che prevede la riduzione dell’uso dei fitofarmaci. L’evento ha inoltre visto alcune delle più interessanti testimonianze internazionali, prima fra tutte quella di Dominique Moncomble, direttore dei servizi tecnici del Comitato Interprofessionale Vini di Champagne, seguito da Eugenio Pomarici ( Università degli Studi di Napoli) e Francesco Iacono ( Arcipelago Muratori).
Devi essere connesso per inviare un commento.