Superando il Giappone, la Cina è diventata nel 2015 il primo paese asiatico per importazioni di vino in volume. Fonte di questo dato è l’Observatorio Español del Mercado del Vino, che ha rilasciato a febbraio un report per ognuno dei quattro principali mercati asiatici del vino: Cina, Giappone (ne abbiamo parlato qui), Hong Kong e Corea del Sud.

Secondo l’OeMV, l’incremento delle importazioni cinesi di vino è stato nel 2015 del 44,7% in volume e del 37,3% in valore. L’anno passato si conferma, dunque, la migliori annata di sempre: battuto il precedente record stabilito nel 2012.

All’ottima performance di questo mercato hanno contributo sia il vino in bottiglia che quello sfuso, mentre si registra un calo delle importazioni di spumante (e dunque una penalizzazione di fornitori quali Italia e Francia). Il vino in bottiglia conta per il 92% delle importazioni cinesi, quindi la quasi totalità, mentre all’inizio dello scorso decennio, (anno 2000), le importazioni di questo mercato erano soprattutto in cisterna e l’imbottigliato valeva il solo 17,3% del vino acquistato all’estero.

Mercato soprattutto di vino in bottiglia anche quello di Hong Kong (quota del 95%), le cui importazioni 2015 si sono incrementate del 20,7% in volume e del 27,6% in valore. Tra 2000 e 2015 l’import di vino dell’ex colonia britannica si è sviluppato in modo consistente, in media del 13% in volume e del 23,3% in valore ogni anno. Negli scambi 2015, ottime le performance di Francia (+48,8% in valore e + 26% in volume) e dell’Australia (+70% in valore e +39,6% in volume).

La Corea del Sud ha incrementato il suo acquisto di vino all’estero del 12,4% in volume e del 24,4% in valore; totalizzati nel 2015 ben 370mila e 171 milioni di euro. Il Cile ha superato per la prima volta la Francia nella fatturazione di vino in bottiglia, consolidando così la sua presenza nell’area asiatica (ricordiamo che lo scorso anno il Cile è diventato primo fornitore per volume del Giappone, superando la Francia  – si veda ancora qui).

FEB