Per la prima volta da settembre la linea al rialzo del grafico dei prezzi dello sfuso italiano si è arrestata: ad aprile, vengono confermati gli 87 centesimi al litro di marzo, che avevano segnato il record assoluto da sei anni a questa parte. E’ il segnale che ormai si attende la prossima vendemmia, che in base ai volumi ipotizzati segnerà l’inizio delle nuove contrattazioni, con la fissazione dei listini del prodotto all’origine.
Se si guarda ai volumi, il dato è in progressivo aumento ancora ad aprile, ulteriore segno che le cantine stanno spingendo fuori prodotto dell’anno passato per far posto al nuovo.
A livello di export generale, aprile (sia mese che quadrimestre) conferma invece il rialzo dei prezzi per il totale vino (+12,4%), spacchettato in +9% per gli spuumanti e +8,5% per l’imbottigliato (sui quattro mesi la tendenza è ovviamente all’aumento anche per lo sfuso, inglobando le crescite di gennaio, febbraio e marzo). Il saldo è 1,5 miliardi (+10%), per 6,3 milioni di ettolitri (-2%). Gli unici a crescere a volume nel cumulato sono gli spumanti, ma già nel mese secco di aprile si assiste a una flessione di 100.000 ettolitri rispetto a marzo.
Infine, uno sguardo ai Paesi, con gli Stati Uniti confermati prima destinazione a valori (+10%), seguiti dalla Germania, che porta a casa il grosso dello sfuso italiano. Continua ad aggravarsi la situazione sul mercato cinese, -che al -33% di marzo sui volumi allarga il saldo negativo a -44% ad aprile.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat. La riproduzione delle tabelle è consentita previo link diretto a questo articolo.
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