I due Paesi più ricchi dell’Estremo oriente (Cina esclusa) mostrano andamenti differenziati per le nostre spedizioni di vino in bottiglia. A giugno, il mercato giapponese conferma il momento di ripresa avviato da inizio anno, con un aumento del 24% delle forniture di vino italiano, per un valore salito del 15% a 6 miliardi di yen. In Corea del Sud, invece – dove per inciso ie importazioni sono cresciute sia a volume che a valore – le nostre spedizioni calano dell’8% in volume e del 4% a valore, penalizzate da un prezzo medio che da un anno all’altro è lievitato del 4%, a 5,90 dollari per litro.
In Giappone, dove la Francia si conferma leader di mercato per il segmento bottiglia, ottime performance registrano i vini cileni, in crescita di oltre il 30% in volumi e valori, quelli americani. Mentre la crescita maggiore (+58%) la registrano le bottiglie spagnole, che mostrano il prezzo medio più basso tra i maggiori fornitori (221 yen, in calo del 16%). Male – in un contesto di crescita generale – solo le cantine artentine.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane giapponesi
In Corea del Sud, invece, la Francia sorpassa i cileni a valori, che rimangono comunque primi fornitori in volume. Buona la crescita degli americani (+15% a valori), stabili gli australiani, mentre anche qui si registra la gran performance spagnola: +24% a volumi, con sorpasso sugli americani, e +32% a valori. Anche qui, come in Giappone, è il prezzo la leva usata dalle bodegas iberiche per far breccia sul mercato: 2,26 dollari al litro, in assoluto la cifra più bassa della pattuglia dei grandi fornitori.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane sudcoreane
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