Grazie ad un fatturato 2016 di poco inferiore a 400milioni di dollari, per la prima volta il valore delle spedizioni di vino neozelandese verso gli Stati Uniti d’America ha superato quello del vino in partenza dall’Australia.
Ciò risulta dal 2017 Q2 Wine Quarterly Report di Rabobank, pubblicato alla fine del mese di aprile. In termini di volume il vino australiano non cede tuttavia la sua posizione.
Lo scorso anno le spedizioni di vino da Nuova Zelanda verso gli Stati Uniti si sono incrementate dell’11% in valore fino a 399,8 milioni di dollari americani e del 14% in volume, totalizzando 7,3 milioni di casse (vi citiamo questi dati grazie a The Drinks Business). Diversamente le spedizioni in partenza dall’Australia sono calate del 9% in valore (fino a 351,7 milioni di dollari) e del 11% in volume, fino a 16,7 milioni di casse.
Secondo quanto dichiarato da Marc Soccio, analista senior di Rabobank, sui risultati sopra menzionati ha inciso il fenomeno della premiumization, cioè la tendenza da parte dei consumatori, in questo caso americani, a comprare vino di prezzo superiore.
Come si legge sulle pagine d’informazione agraria del portale australiano ABC, il Ceo di New Zealand Winegrowers, Philip Gregan, ha commentato questi dati sottolineando che il clima neozelandese non permette la produzione di grandi quantità di vino di scarsa qualità, così l’industria preferisce concentrarsi su prodotti di qualità premium.
FEB
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