Lo scorso giovedì 30 novembre, il ministero cinese del commercio ha pubblicato un avviso ufficiale di revisione delle tariffe antidumping e antisovvenzioni che dal marzo del 2021 pesano fortemente sul vino australiano in bottiglia in ingresso in Cina, tanto da avere affossato l’export vinicolo australiano che trovava fino ad allora nella Cina fino il suo primo mercato di destinazione.
La notizia (riporta anche Reuters) giunge dopo che già il mese scorso si erano allentate le tensioni tra i due paesi, quando, in occasione di un viaggio diplomatico del primo ministro australiano Anthony Albanese nel paese della Grande Muraglia, Cina e Australia annunciarono di avere trovato un accordo circa il ritiro da parte dell’Australia del ricorso sui dazi cinesi presentato all’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Secondo il comunicato del ministero cinese, le parti hanno la possibilità di presentare eventuali commenti scritti sulla revisione entro 20 giorni a far data dalla pubblicazione del citato avviso (quindi a partire dal 30 novembre scorso). Il processo di revisione dei dazi dovrebbe quindi concludersi entro il novembre del 2024, mentre per la “naturale” scadenza dei dazi si sarebbe dovuto attendere fino al 2026.
FEB