L’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) ha pubblicato un’analisi sull’evoluzione della produzione e dei consumi mondiali di vino “per colore” tra il 2000 ed il 2021.
Il rapporto, dal titolo Focus 2023. Evolution of wine production an consumption by colour, è stato presentato dal John Baker, nuovo direttore generale di OIV, in una conferenza stampa svoltasi la durante la Wine Paris & Vinexpo Paris 2024 (manifestazione tenutasi nella capitale francese tra il 12 e il 14 febbraio scorsi).
L’analisi è ripresa e presentata su Il Corriere Vinicolo 6/2024 da Paolo Ferrante e Giulio Somma (alle pagine 10 e 11).
L’OIV conferma la caduta dei vini rossi e il sorpasso da parte dei bianchi a partire dal 2013 (“colore” per il quale l’Italia con 29,4 milioni di ettolitri ha oggi il primato produttivo, seguita da Francia e Spagna) ed il boom delle bollicine. Sono tuttavia i vini rosati i più dinamici, con numeri no più solo di nicchia.
Uno scenario questo che si riflette anche nell’andamento dei consumi, dove insiste la crisi dei rossi (tema di cui il settimanale di Unione Italiana Vini si è più volte occupato lo scorso anno; si vedano in proposito CV 12/2023, CV 14/2023, CV 15/2023, CV 38/2023e WineWorldMagazine 01-2023) che mantengono tuttavia la maggiore quota nei consumi mondiali, con un’incidenza del 51,3% contro il 40% dei bianchi e l’8,7% dei rosati.