In seguito alla tornata elettorale dello scorso 25 settembre e in attesa della formazione del nuovo governo, Unione Italiana Vini lancia ai partiti, e in particolare a colui che siederà sullo scranno del Ministero dell’Agricoltura, una piattaforma di proposte per lo sviluppo del settore vitivinicolo.
È oggi fondamentale riaprire “a tutto campo” il confronto con politica e istituzioni affinché “gestire l’urgenza non porti a chiudersi nella logica dell’emergenza”, come già dichiarato del Presidente UIV, Lamberto Frescobaldi, nell’intervista al Corriere Vinicolo del 12 settembre (CV n. 31/2022).
Ecco quindi, su Il Corriere Vinicolo n. 32/2022, in un servizio di Giulio Somma, lo stato attuale delle cose e i dettagli delle proposte di UIV, articolate in tre punti cardine. Primo: promozione e riorganizzazione dell’offerta, da attuarsi a partire dalla riorganizzazione del sistema di tutela Dop e IGP, con la revisione del Testo Unico della vite e del vino (legge 238/2016), con la riforma del Comitato Nazionale Vini, col mantenimento e lo sviluppo di politiche di promozione verso l’estero, col potenziamento degli accordi di libero scambio con paesi obiettivo in una prospettiva multilaterale…; secondo: vino e salute, da attuarsi attraverso un impegno costante del governo a livello comunitario ed internazionale al fine di promuovere il cosiddetto “modello mediterraneo”, con la costituzione di un comitato permanente di difesa e promozione del food&wine, con una ferma opposizione all’iniziativa irlandese sugli health warning in etichetta, col sostegno governativo in sede OMS nelle discussioni relative alla differenza tra abuso e consumo e con la promozione di specifici studi sugli effetti del consumo moderato…; terzo: sostenibilità, incentivando il ricorso alla buone pratiche (in particolare nella gestione del suolo, nelle concimazioni, nel ricorso ai fitofarmaci, nella tutela della biodiversità), stimolando una cultura del “monitoraggio”, istituendo un logo/marchio distintivo delle bottiglie prodotte in un sistema sostenibile…
“Siamo pronti al confronto e ci attendiamo un dialogo schietto e costruttivo con il nuovo ministro, all’insegna del rispetto dei ruoli e, soprattutto, della concretezza”.
FEB