L’agenzia spagnola di rating Axesor ha recentemente pubblicato un’analisi sul settore vitivinicolo spagnolo, classificandolo con B +.
Le tre società produttrici di vino prese in considerazione da Axesor per la sua ricerca sono state la CVNE (Compañia Vinicola del Norte España) cui è stato assegnato un rating A con outlook stabile, Baron del Ley, BBB con un trend stabile, e Bodegas Riojas, B+ con outlook stabile.
I tre produttori sopra citati concentrano tutti la più gran parte del loro fatturato nel mercato locale, sebbene stiano cercando di espandersi oltreconfine.
E’ tuttavia solo attraverso l’internazionalizzazione, ammonisce Axesor, che il settore vitivinicolo spagnolo può resistere. In Spagna, infatti, è in atto un calo dei consumi che da dieci anni a questa parte si sono ridotti del 40%. Secondo l’OEMV il procapite 2013 è stato di 19,9 litri, tra i più bassi d’Europa e metà di quanto registrato in Italia, Francia e Portogallo.
Tra i mali del mercato interno sono stati evidenziate da Axesor le deboli prospettive dei crescita economica della Spagna e l’alta disoccupazione, fenomeni che naturalmente condizionano fortemente i consumi di vino. Anche la struttura, nella maggior parte dei casi a conduzione familiare, delle cantine rende il settore debole, soprattutto a livello contrattuale quando si deve dialogare con i grandi distributori che spingono i prezzi d’acquisto verso il basso, prezzi che nel contempo sono stati condizionati dalla grande produzione 2013, anno in cui, lo ricordiamo, la Spagna si è attestata come il più grande produttore di vino del mondo.
FEB
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