Ottobre, novembre e dicembre, con le sue festività, hanno portato un nuovo primato al mercato del vino nel Regno Unito. Nelle 12 settimane terminate il 31/12/2016 sono state vendute al dettaglio più di 40 milioni di bottiglie di spumante, per una crescita del 12% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Come indica il più recente Market Report della WSTA (si può leggere qui il relativo comunicato stampa), questo commercio ha portato a un fatturato di 270 milioni di sterline (+10%).
Cifre queste cui si devono aggiungere quelle dei consumi in bar, ristoranti e alberghi. Le vendite on-trade hanno totalizzato in dodici settimane 5 milioni di bottiglie e 127 milioni si sterline.
La somma off-trade più on-trade ha come risultato, quindi, 45 milioni di bottiglie in tre mesi; si tratta di un incremento notevole (+45%) rispetto al 2012 quando ci si era fermati a 21 milioni di bottiglie.
Complessivamente le vendite di sparkling wine (escluso lo Champagne) nel Regno Unito hanno totalizzato nel 2016 il volume di 995mila ettolitri (che equivalgono a 132 milioni di bottiglie) e un fatturato di 1,2 miliardi di sterline (1,4 miliardi di euro circa al cambio del 31/12 u.s.).
Commentando questi risultati, Miles Belae, Ceo della Wine and Spirit Trade, associazione da sempre impegnata al contenimento della tassazione sulle bevande alcoliche in UK, ha sottolineato che la sete di sparkling (champagne compreso) tra i consumatori britannici ha portato al Tesoro più di mezzo miliardo di sterline lo scorso anno. Una cifra che dovrebbe portare il Cancelliere a considerare l’opportunità di un nuovo taglio alla tassazione su vino e superalcoli, in sostegno a un settore che porta un consistente gettito alle finanze pubbliche, soprattutto in un momento in cui la crescita dei prezzi potrebbe ripercuotersi negativamente sui consumi.
FEB
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