Gli sparkling continuano ad avere un andamento fortemente positivo nei principali Paesi importatori: il totale dei Paesi monitorati dal nostro giornale balza a marzo a 831.000 ettolitri (+10%), per un valore di oltre 630 milioni di dollari, in aumento del 7% rispetto a marzo 2015.
Protagonisti assoluti della crescita sono UK e Usa, dove è facile leggere in controluce le performance del Prosecco: a Londra, il totale import Italia è balzato a 19 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di sterline, con crescite annue del 30%. Il solo Prosecco porta il totale vendite nel primo trimestre a 11 milioni di litri (+29%), facendo in tre mesi quanto aveva fatto in un semestre nel 2014, tanto per dare un ordine di grandezza. A valore, le importazioni di Prosecco arrivano a 24 milioni di sterline. Quello che dovrebbe far preoccupare i nostri operatori è la curva dei prezzi del prodotto esportato: nel 2013 di questi tempi si era sopra quota 3,30 sterline per litro, oggi si è scesi a 2,20, deprimendo una tendenza alla crescita maturata per tutto il 2015.
In America, le performance di crescita del mercato sono attorno al 20% in valore, con l’Italia che porta a casa 24 punti percentuali di aumento rispetto al primo trimestre del 2015 e prezzi in salita del 15%. Attorno al 10% di crescita la dinamica del mercato giapponese (con l’Italia a +6% in volume, sopravvanzata dai Cava), mentre la Germania regredisce a volume (-5%), ma in questo caso è la Spagna ad andare male, lasciando al nostro Paese una crescita più che abbondante (+15%).
Capitolo Russia: come per l’imbottigliato, anche sullo spumante si accenna a una timida ripresa, con i volumi addirittura in segno positivo (+8%), mentre i valori dimezzano il dato di perdita di un anno fa (da -50% a -27%).
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