Le maglie delle leggi tailandesi sul consumo di bevande alcoliche si stanno pian piano allargando e, novità delle ultime settimane, anche dal punto di vista fiscale e doganale entrerà presto in vigore una riforma della tassazione di vino e liquori e dei dazi d’ingresso.
Nel luglio del 2022 è stato abolito per gli alberghi il divieto di vendita pomeridiana di alcolici, che vigeva dal 1972 allo scopo di favorire il turismo, dando inoltre la possibilità alle Province del paese di estendere questa liberalizzazione anche a bar e ristoranti e altre attività turistiche.
La norma – cancellata dunque dopo cinquantanni perché da più parti ritenuta obsoleta – era stata introdotta al fine di impedire che i dipendenti pubblici bevessero durante il giorno, risultando così meno produttivi.
Lo scorso 2 gennaio, invece, Chai Wacharonke – segretario del Ministero delle Finanze tailandese – ha annunciato che presto le accise sul vino passeranno da un sistema a più livelli, che imponeva un ulteriore 10% sui prezzi al dettaglio, ad un sistema a tassazione unica del 5%. L’accisa sui liquori di produzione locale sarà inoltre cancellata. Per un anno verranno anche aboliti i dazi di ingresso sul vino, che oscillavano tra il 54% e il 60% in base al paese di origine.
Si tratta, anche in questo caso, di una cambio di rotta scelto per favorire il turismo. Secondo quanto suggerito da Paul Crosio, dello studio legale Silk Legal di Bangkok, la Thailandia sta oggi mettendo in atto uno sforzo strategico mirato proprio alla crescita economica del paese attraverso misure che incentivano il turismo. Riforme fiscali e doganali mirate – che comprendono anche queste sulle bevande alcoliche e altre sul cibo “di lusso” – sono pensate per accrescere l’attrattiva turistica del paese e messe in atto con l’obbiettivo di spingere i turisti a spendere di più nel settore. Si stima che le riforme fiscali e doganali sugli alcolici possano accrescere del 3% la spesa dei turisti, aumentando le entrate annue generate dal settore di 2,9 miliardi di Bath (oltre 75,5 milioni di euro).
FEB