Il congelamento della crescita secondo l’inflazione della tassazione su vino e superalcolici, decretato nel Budget di novembre (ne abbiamo parlato qui), avrebbe contribuito significativamente ad accrescere le entrate del Tesoro del Regno Unito. I dati del HMRC (Her Majesty’s Revenue and Customs), il dipartimento del Regno Unito responsabile della riscossione delle imposte, indicano infatti che tra dicembre 2017 e aprile 2018, le vendite di bevande alcoliche hanno portato in tasse allo Stato ben 3,29 miliardi di sterline, il 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta in particolare di una crescita pari a 86 milioni di sterline, rappresentate per la gran parte, o meglio per il 78% e quindi per un valore di 67 milioni di sterline, proprio dal vino e dai superalcolici, oggetto del duty freeze di novembre. Le entrate provenienti dalla tassazione del vino sono crescite di 33 milioni di sterline (+2%), quelle dalla tassazione degli spirits di 34 milioni (+2%). Secondo i calcoli di The Drinks Business, il congelamento della crescita dell’imposta secondo l’inflazione ha portato in media a un risparmio per i consumatori di 8 pence per ogni bottiglia di vino, di 11 pence per ogni bottiglia di spumante e di ben 31 pence per ogni bottiglia di superalcolici.
Il duty freeze ed il recente incremento delle entrate del fisco sono stati messi in stretta relazione dalla Wine and Spirit Trade Association (WSTA), che insieme alla Scotch Whisky Association, si era fatta promotrice di una campagna tesa proprio a questo blocco dell’incremento dell’imposta. Abbiamo sempre detto – ha dichiarato Miles Beale, ceo di WSTA – che il congelamento della tassazione sugli alcolici sarebbe stato vantaggioso per tutti, per il Tesoro, per l’industria di vino e superalcolici ed anche per i consumatori.
FEB
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