di Patrizia Cantini
La Toscana intende presentarsi unita a Expo. Questo concetto viene sottolineato da Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Vino Chianti e anche presidente dell’Associazione Consorzi Indicazioni Geografiche. In questa doppia veste Liberatore è stato insieme ad altri ricevuto dal ministro Maurizio Martina, ottenendo che all’interno del Padiglione vino di Expo ci sia anche una stanza riservata alle denominazioni di origine, che sono la struttura portante della vitivinicoltura italiana.
Tornando alla Toscana, tutti i consorzi (proprio tutti, e non soltanto i maggiori) hanno deciso di mantenere una presenza come vitivinicoltura regionale all’interno del padiglione vino di Expo per tutta la durata della manifestazione. Non considerando Expo una semplice fiera ma uno spazio importante per presentarsi al mondo e farsi meglio conoscere, i consorzi toscani occuperanno 11 dispenser per un totale di 88 augelli per tutti i sei mesi di durata dell’esposizione. Ogni azienda potrà affittare un augello per un minimo di due mesi, ma potrà averlo anche per sei. I costi per l’affitto di un augello (che porterà il marchio dell’azienda) per due mesi si aggireranno intorno ai 900-1.000 euro. All’interno dell’enoteca del padiglione vino, che si troverà al primo piano dell’edificio, una quindicina di sommelier accoglieranno i visitatori e li aiuteranno nelle loro scelte, ma è probabile che alcuni produttori intendano seguire almeno per qualche giorno le sorti dei propri vini. Allo stato attuale i consorzi sono in procinto di raccogliere le adesioni delle aziende toscane che vogliono partecipare, e che dunque saranno da un minimo di 88 a un massimo di 264.
Come Chianti Classico, invece, i vertici del Consorzio sono orientati ad avere una propria presenza anche al di fuori di Expo, ossia nello spazio affittato per sei mesi della Regione Toscana in centro a Milano, e precisamente nei Chiostri dell’Umanitaria in via Daverio. La prima o l’ultima settimana di giugno (la data esatta è ancora da stabilire), il Chianti Classico si presenterà come territorio, e quindi non soltanto con la produzione vinicola ma anche con quella olearia e con l’artigianato tipico. Insomma, una settimana di promozione per il territorio del Chianti Classico in tutte le sue sfumature antiche e moderne. Il Chianti Classico dunque punta su una presenza sia dentro che fuori Expo, partecipando anche a un gioco di squadra che vedrà presentarsi in maniera unita e compatta tutti i consorzi. Sarà il sistema Toscana quello su cui tutti punteranno maggiormente.
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