Come ogni anno, il Wine Institute di San Francisco e la California Association of Winegrape Growers hanno commissionato una ricerca sull’impatto dell’industria californiana del vino sull’economia californiana e statunitense.
L’analisi sui risultati 2015 è stata condotta con una nuova metodologia dalla società di ricerche di mercato con sede a Brooklyn John Dunham & Associates.
Il report, come si legge nei comunicati stampa diffusi dai due enti promotori della ricerca, ha evidenziato un incremento sui sette anni precedenti (a partire dunque dal 2008) del contributo di questo settore del 17% sull’economia della California e del 19% su quella di tutti gli Stati Uniti: una forte crescita, che si dispiega dunque a partire dagli anni della crisi fino ad oggi.
L’impatto sulla sola economia californiana è stato nel 2015 di 57,6 miliardi di dollari (sui 49,2 miliardi del 2008) e ha portato al versamento di 7,6 miliardi di dollari in tasse, e a 17,2 miliardi di dollari in stipendi alle 325mila persone impiegate nel settore.
Il contributo all’economia degli Stati Uniti è stato invece di 114,1 miliardi di dollari (sui precedenti 96 miliardi), cifra che vale 15,2 miliardi in tasse (tra federali statali e locali), 34,9 miliardi in stipendi pagati per l’equivalente di 786mila posti di lavoro a tempo pieno (325mila, come detto nella sola California, e altri 461mila negli altri stati USA).
A questi numeri vanno aggiunti quelli relativi al turismo del vino, settore in crescita e particolarmente importante. In un anno le visite ai vigneti e alle cantine della California sono state 23,6 milioni, per una spesa da parte dei turisti del vino stimata in 7,2 miliardi di dollari.
Notevole anche la cifra destinata da quest’industria a opere caritatevoli: 249 milioni di dollari a livello federale e 101 milioni di dollari per la California.
Come dichiarato da Robert P. (Bobby) Koch, Ceo del Wine Institute, la California è dunque un importante motore per l’economia degli Stati Uniti.
FEB
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