L’Instituto Nacional de Vitivinicoltura (INV) argentino ha rilasciato nelle scorse settimane le sue prime stime vendemmiali per la vendemmia 2024.
Dopo la “scarsa e costosa” costosa vendemmia 2022 (-13% vs 2021) nella quale hanno fortemente inciso sulla redditività del settore i costi di produzione e un’altrettanto scarsa vendemmia 2022 (-24,6% vs 2022 fino a 14,5 milioni di quintali, quest’anno si prevede un ritorno in positivo corrispondente ad un incremento del 24% circa sull’anno precedente, con in incertezza del 5% (+/-).
Stimata quindi una produzione di 17,9 milioni di quintali, quantità a cui il maggior apporto arriverà dalla provincia di Mendoza, circa 11,9 milioni di quintali (+28% vs 2023 nelle previsioni). Per la regione di San Juan sono previsti 4,78 milioni di quintali (+16%) e per quella di La Rioja, terza del paese per quantità, circa 663,500 quintali.
In tutte le provincie del paese è stata registrata una buona qualità delle uve. Per la campagna 2024 sono registrate nei registri dell’INV 1.243 aziende vinicole e 524 aziende produttrici.
Alla date dello scorso 25 febbraio, sempre secondo l’INV, sono già stati raccolti circa 4,73 milioni di quintali d’uva, quando allo stessa data nel 2023 se ne erano registrati 3,95 e nel 2022 circa 3,75 (milioni di quintali).
FEB