Nella grande distribuzione francese tra gennaio e novembre 2012 le vendite di vini confezionati in bag in box sono cresciute del 33% rispetto alla media degli ultimi cinque anni
A chiusura del periodo natalizio possiamo verificare come siano andate in Distribuzione moderna le vendite di “bollicine”, categoria composta sia dallo Spumante italiano che da prodotti quali Champagne francese e
Lord Henry, personaggio di una celebre opera di Oscar Wilde, afferma che “Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e non conosce il valore di nulla”. Fatte le dovute distinzioni,
“Nell’ultimo anno i vini venduti a marca privata hanno registrato un incremento del 6%, attestandosi oggi su di una quota pari all’8,3% in valore. Si tratta di un trend che
La Gdo italiana ha la maglia nera per quanto riguarda la puntualità nei pagamenti. Con solo il 22% delle imprese che saldano alla scadenza pattuita con il fornitore, le catene
Outdoor, tradizionali, enogastronomi e informati: queste le quattro macrocategorie in cui possono essere segmentati gli attuali consumatori di vino, secondo l’analisi dei dati emersi dalla ricerca condotta da Marilena Colussi,
Dobbiamo dare atto al ministro Catania di essere uomo di parola. Nella sua prima intervista per il Corriere Vinicolo, appena nominato, ebbe a dire testualmente a proposito di distribuzione:
Per la prima volta da molti anni il sistema vino Italia si trova a fare i conti con una situazione completamente diversa, nuova per certi versi: abituati all’overproduzione, alle cantine
Se il buyer è nudo Si è abituati a considerare il buyer come un signore molto potente, che ascolta poco, attento al prezzo più che alla qualità di quel
Bologna. Il giro d’affari delle “private label” in Italia ha raggiunto nel 2011 i nove miliardi di euro con la quota di mercato in crescita al 17%. Un vero boom
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