“Nell’ultimo anno i vini venduti a marca privata hanno registrato un incremento del 6%, attestandosi oggi su di una quota pari all’8,3% in valore. Si tratta di un trend che
La Gdo italiana ha la maglia nera per quanto riguarda la puntualità nei pagamenti. Con solo il 22% delle imprese che saldano alla scadenza pattuita con il fornitore, le catene
Outdoor, tradizionali, enogastronomi e informati: queste le quattro macrocategorie in cui possono essere segmentati gli attuali consumatori di vino, secondo l’analisi dei dati emersi dalla ricerca condotta da Marilena Colussi,
Dobbiamo dare atto al ministro Catania di essere uomo di parola. Nella sua prima intervista per il Corriere Vinicolo, appena nominato, ebbe a dire testualmente a proposito di distribuzione:
Per la prima volta da molti anni il sistema vino Italia si trova a fare i conti con una situazione completamente diversa, nuova per certi versi: abituati all’overproduzione, alle cantine
Se il buyer è nudo Si è abituati a considerare il buyer come un signore molto potente, che ascolta poco, attento al prezzo più che alla qualità di quel
Bologna. Il giro d’affari delle “private label” in Italia ha raggiunto nel 2011 i nove miliardi di euro con la quota di mercato in crescita al 17%. Un vero boom
La nuova versione dello standard GSFS – BRC versione VI ha come dichiarati obiettivi la riduzione delle visite da parte dei rappresentanti Gdo e la riprogrammazione delle tempistiche degli audit
“Lavorando nel settore vinicolo mi trovo spesso a colloquio con persone che mi chiedono invariabilmente come muoversi fra le centinaia di vini in esposizione nei vari supermercati. Attenzione: non mi
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