Lo zero virgola domina ormai, da qualunque angolazione lo si guardi, lo scenario inflazionistico italiano. A marzo, secondo l’Istat, il processo di disinflazione, in atto dallo scorso settembre, è proseguito
Dopo anni di lotte da parte delle associazioni di categoria, quali in particolare la Wine and Spirit Trade Association, la Scotch Whisky Association e la The TaxPayers’ Alliance, il cancelliere
Il rischio deflazione resta concreto, a giudizio di diversi analisti. Ma l’evidenza statistica, con la prima rilevazione del 2014, sembra ancora fugare il pericolo di una variazione negativa dei prezzi.
Il caro-vini frena la corsa a dicembre. Per la prima volta da undici mesi l’inflazione del reparto enologico ha abbassato la testa, con il tasso tendenziale, dato dal confronto con
di Paolo Ferrante La spiegazione dell’ulteriore rallentamento delle dinamica inflazionistica di novembre (da +0,8 a +0,7 per cento) la fornisce lo stesso Istituto nazionale di statistica nel suo rapporto
Il pericolo adesso ha un nome e si chiama deflazione, a detta della Bce, la Banca centrale europea. Anche se per ora l’Italia sembra sottrarsi dal rischio di una svolta
Settembre spinge il caro-vino al +5%. Un altro scatto in avanti dei prezzi retail che appare ormai in netta contrapposizione con le dinamiche a monte del consumo, che al contrario
Luglio lascia invariato il tasso di inflazione, ancorato all’1,2% di giugno. Ma l’estate porta in alto la colonnina di mercurio dei prezzi al consumo dei generi alimentari, con la dinamica
Il carovita resta ancorato a maggio all’1,1%, in un contesto di crescita piatta dei prezzi su base mensile. Ma l’inflazione alimentare accelera al 3,1%, dal +2,7% di aprile, incorporando i
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